"Pronto, salve, chiamo dall'ospedale per confermare il ricovero...Lunedì la aspettiamo al terzo piano, Cardiochirurgia Pediatrica"... "Ma...Non sono più un bambino purtroppo"..."Bè la sua è una cardiopatia congenita, le trattiamo qui...Arrivederci..."
Cardiochirurgia Pediatrica...Un nome che a pensarci da i brividi...Nel mio cuore ho sempre sperato che le cardiopatie sparissero per sempre dal campo della pediatria...Ho sempre sperato che nessun altro bambino dovesse mai provare quello che ho provato io da piccolo, le esperienze, le paure...Come quando a 5 anni ti strappano dalle braccia di tua madre per portarti in sala operatoria, e tu, troppo piccolo per capire dove ti portano ma già grande da capire che quello che sta succedendo non ti piace piangi perchè sei terrorizzato... Ho sempre sperato che nessun altro bambino provasse la sensazione di un tubo in gola per 45 interminabili minuti...Ho sempre sperato che non ci fossero genitori che aspettano in una fredda sala d'attesa di sapere se potranno riabbracciare il loro figlio o se dovranno salutarlo per sempre...Bè questo è quello che ho sempre sperato, ma raramente le cose che vorremmo rappresentano la realtà...
Si parte...Le premesse sono tutt'altro che buone...Mi aspettano 9 ore di macchina fino a Milano. e poi, no il compleanno in ospedale no !! Ebbene si...Mi tocca...Chi me lo doveva dire...
Arrivo a Milano...San Donato...Cardiochirurgia Pediatrica...Mi presento...Mi chiedono di attendere fuori...Poi mi chiamano per l'agocannula, routine penso, l'ho fatto decine di volte in vita mia...Entro in reparto e per la prima volta capisco che quello non è un reparto come gli altri, c'è qualcosa di atipico...Di magico...Ma anche di terribile...Ci sono infermieri e medici che si dannano per non far mancare nulla ai loro piccoli "ospiti"...Ci sono mamme e papà di tutte le nazionalità che a dispetto del loro colore o religione si abbracciano, si rincuorano, si fanno forza l'un l'altro...Ma soprattutto ci sono i bambini, che non mollano mai...Bambini che si trascinano a forza su tricicli pur mostrando la difficoltà, sono bambini operati da poco, o in attesa di operazione ma che niente e nessuno al mondo sarebbe capace di fermare...Bambini con una voglia di lottare, di reagire, di vivere, che poche volte nella vita mi è capitato di vedere...
Inizio a conoscerli...C'è Giuseppe. i medici non riescono a capire quale sia il suo problema, e lui è terribilmente spaventato...Sono più grande di lui, ma rivedo certe paure che avevo io anni fa, vorrei spronarlo a crederci, a tenere duro, ma lui è troppo timido per avvicinarsi...Io non voglio avvicinarmi, non so come potrebbe prenderla...E poi c'è il piccolo Luca...Sapevo lui fosse lì, avevo conosciuto la sua storia su Facebook, ma non avevo mai immaginato quanto fosse bello questo piccolino...E soprattutto quanto fosse forte...Mesi di vita, ma tonnellate di forza, di voglia di spaccare il mondo e di continuare a vivere...Quante volte ci lamentiamo per un mal di schiena, per un mal di testa, per un esame andato male, dei soldi che non bastano mai...Bè, Luca aveva subito un intervento a cuore aperto, ma Luca rideva quando lo guardavi...E tu non potevi fare a meno di sorridere...Luca era stanco, il suo cuore non pompava ancora a dovere...Ma Luca cercava sempre di tenere alta la sua testolina...Era una forza della natura...E come lui tanti altri bambini...Da tutte le parti d'Italia...Del mondo...
Era davvero una famiglia quella in quel reparto...Le mamme dei bimbi le sentivi quasi le tue mamme...Non ti facevano mai mancare una pacca sulla spalla, un consiglio, un incoraggiamento...Nonostante molte di loro avessero dentro il dramma di un figlio che in quei giorni lottava fra la vita e la morte...Nonostante molte di loro avessero messo debiti per quei viaggi della speranza...Che molte volte portava via con se anche quelle briciole di speranza rimasta...Nonostante molte di loro avevano da pensare a tutto tranne che ai tuoi problemi, ma loro lo facevano...Non si risparmiavano mai...
In quel reparto, in quei giorni, quando mi capitava di essere solo in stanza, pensavo a quanto stupidi siamo certe volte, a quanti problemi inutili ci poniamo, a quante cose futili diamo importanza...
Penso che quei giorni mi abbiano davvero cambiato la vita...O perlomeno abbiano cambiato il mio modo di approcciarmi a questa vita...
I giorni passano...Io svolgo tutti gli esami di routine...I medici confermano...Ho bisogno del pacemaker, devono operarmi...Sarebbe stata una notizia che mi avrebbe demoralizzato e abbattuto...Fino a qualche giorno prima...Ora avevo questi bimbi attorno a me, avevo loro a darmi forza, a spronarmi a crederci, a dirmi di lottare...Erano i loro occhi a dirmelo...Le loro esperienze...I loro sorrisi ma anche le loro lacrime... E così, ci ho messo poco tempo a dire al medico di organizzare tutto quello che c'era da fare...
Presto arriva il tempo di andare, di salutare tutti... Di tornare a casa e riprendere la mia vita...
L'autostrada scorre velocemente...Guardo mio padre alla guida e sono orgoglioso... Di lui...Di quello che ha fatto...Dei sacrifici, spesso rinunciando a tutto pur di portarmi dai medici migliori, pur di non farmi mancare nulla...Guardo mia madre dormire e il mio cuore si riempie d'amore... Non basterebbe tutto l'amore del mondo paragonato a quello che provo per lei...
Potrei passare ore ed ore a parlare di quello che ho provato in quei giorni, degli episodi a cui ho assistito, delle cose che mi hanno fatto battere il cuore, o che mi hanno fatto scendere una lacrima... Ma mi limito ad una sola parola... GRAZIE... A chi in quei pochi giorni, mi ha reso inconsapevolmente una persona migliore...
A chi mi ha spinto ad avere ancora più forza per raggiungere il mio obiettivo, essere un medico, dedicare la mia vita a chi ne ha bisogno, a regalare sorrisi a chi teme di perderli per sempre...E se ci riuscirò sarà anche grazie a tutti loro...